Personalmente, ricordo ancora benissimo i libri che ho letto da piccola ed è possibile, certo, che siano i più vivi nella mia memoria proprio perché erano i primi. Oppure, e questo credo sia il vero motivo, perché non c’è esperienza più elettrizzante della lettura solitaria quando si è piccoli e ci si immerge negli abissi della storia esplorandone i fondali: il primo viaggio da soli.
Ma non solo. In un certo senso quelle pagine formeranno l’immaginario, fondando il mondo alternativo a quello reale di cui ogni buon lettore fortunatamente dispone.
E siccome vogliamo cominciare “a piccoli passi ma grandi salti”, ai nostri seguaci suggeriamo un libro che è un capolavoro della letteratura per l’infanzia.
Non perché vi sottovalutiamo, ma perché chi lo ha scritto è Selma Lagerlöf.
Svedese, vissuta a cavallo fra il XIX e il XX Secolo, era una donna straordinaria. Insegnare era il suo mestiere, ma che la sua vena creativa meritasse un’occasione se ne accorse persino la baronessa Sophie Adlesparre e poi il re in persona, che le concessero il tempo per scoprire il mondo. Visitò l’Europa intera, ma la Svezia restò sempre il suo primo amore.
Era cresciuta nella natura incontaminata di Maerbacka, la tenuta mai dimenticata della sua famiglia, ma che alla morte del padre furono costretti a vendere e che lei stessa ricomprerà con i proventi de “Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson”, pubblicato nel 1906.
Il libro, che vi proponiamo, non fu soltanto il mezzo della rivincita personale dell’autrice: riuscì a sopraffare anche la critica del tempo. «Hanno dato un premio di letteratura o non piuttosto un premio di virtù alla maestrina svedese?», si chiedeva Giuseppe Antonio Borgese quando nel 1907 la Lagerlöf vinse niente meno che il premio Nobel per la letteratura “per l’elevato idealismo, la vivida immaginazione e la percezione spirituale che caratterizzano le sue opere”.
Impegnata nelle questioni di grave importanza sociale, fortemente contraria alle violenze della guerra, fu tra le prime femministe determinate a ottenere l’emancipazione e scrisse il discorso per il Congresso dell’Alleanza internazionale per il voto alle donne.
La brava “maestrina” la faceva nel tempo libero fra un romanzo e l’altro.
E “Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson” nasce proprio come un manuale scolastico, commissionato da un altro maestro, Alfred Dalin, il cui sogno era fornire i giovani studenti di testi scolastici che fossero stati scritti apposta per loro da autori famosi. Quel che lei avrebbe dovuto fare era trovare un modo più originale e stimolante per far memorizzare la geografia. Il risultato fu eccezionale: la storia di un bambino disobbediente, costretto a espiare i suoi peccati, e della sua magica avventura con le oche selvatiche attraverso un vero e proprio “Bildungsroman”. Gli animali e i loro misteri, i boschi, la Svezia e il suo folklore, il forte senso religioso di giustizia, la nostalgia e il perdono, tutti i temi cari alla Lagerlöf emergono limpidi da questo classico dell’immaginazione letteraria. Le varranno molte critiche, la laurea honoris causa all’Università di Uppsala e il nostro primo articolo per “Torquemada”
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