Com’è adesso il nostro amato Belpaese? Così bello che è più facile fare impresa in Botswana che qui. Così bello da vantare il record di pressione fiscale tra le economie sviluppate. Così bello che, nelle classifiche mondiali sulle libertà economiche, è a un passo dall’essere inserito tra i Paesi “mostly unfree”, in compagnia di Guatemala, Uganda, Mongolia, Burkina Faso e Nicaragua.
Com’è che noi vogliamo il nostro amato Belpaese? Così bello che l’80% degli studenti di scuole superiori, alla domanda “cosa vuoi fare da grande?”, risponde: l’imprenditore. Così bello da poter vantare il record di investimenti interni e esterni in attività produttive, grazie a un sistema fiscale, una legislazione, una burocrazia e una giustizia leggeri e certi. Così bello che, nelle classifiche mondiali sulle libertà economiche, si trovi in compagnia di Hong Kong, Australia, Danimarca, Estonia e Stati Uniti.
Di chi è la colpa se il nostro Belpaese è così e non come lo vogliamo? E cosa si può fare perché il nostro Belpaese sia come lo vogliamo e non resti così com’è adesso? Rispondere a queste due domande, attraverso l’analisi dei fatti, è la mission di “Brigata libero mercato”. Politici e intellettuali vi hanno raccontato a tutte le ore del giorno e della notte che la colpa del disastro che stiamo vivendo è del “liberismo”? Beh, noi – a costo di recitare la parte di “avvocati del diavolo”, laddove saremo solo “avvocati del buon senso” – vi mostreremo che è vero piuttosto il contrario e cioè che in Italia non stiamo morendo di liberismo, ma del suo esatto opposto: di un oppressivo, diffuso, soffocante statalismo.
Vi mostreremo, cosa ancora più importante, che il nostro non è solo un discorso economico: “Brigata libero mercato” non è e non sarà solo una difesa del liberismo, sarà una difesa della Libertà. Sarà una difesa di ciò che ha reso la nostra Italia, la nostra Europa, il nostro Occidente – oggi così stanchi, annoiati e sotto attacco – “grandi”.
Se ci siamo dati proprio questo nome è perché i simboli – in battaglia, specie per una piccola brigata come la nostra – sono importanti: e non c’è modo migliore di difendere ciò che ci sta a cuore, se non partendo dall’appassionata e convinta difesa del sistema di free market.
Libero mercato, rule of law, democrazia, società civile: sono queste le quattro colonne su cui abbiamo edificato il nostro mondo e sulle quali edificheremo pure “Brigata libero mercato”.
“Brigata libero mercato” non è e non sarà solo una difesa del liberismo, sarà una difesa della Libertà. Sarà una difesa di ciò che ha reso la nostra Italia, la nostra Europa, il nostro Occidente – oggi così stanchi, annoiati e sotto attacco – “grandi”. Se ci siamo dati proprio questo nome è perché i simboli – in battaglia, specie per una piccola brigata come la nostra – sono importanti: e non c’è modo migliore di difendere ciò che ci sta a cuore, se non partendo dall’appassionata e convinta difesa del sistema di free market.
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