Anche quest’anno siamo arrivati a quel fatidico periodo in cui le città si riempiono di luci, le vetrine dei negozi mettono in mostra le migliori merci, la gente va in esaurimento nervoso cercando di abbinare un regalo a ciascuno dei suoi cari e i marmocchi strepitano per avere il più recente e costosissimo giocattolo. Ma questa mattina, cosa hanno trovato, o avrebbero tanto voluto trovare, le squadre di Serie A sotto l’ albero?
ATALANTA: Un paio di scarpe con tacco da 12 centimetri per non far sembrare Maxi Moralez un elfo di Babbo Natale.
CAGLIARI: un bel colabrodo per ricordare le performance della difesa nella recente gestione Zeman.
CESENA: un lucchetto per provare a blindare il catenaccio anni ‘60 che va in campo ogni partita.
CHIEVO: quattro pali da lap dance, così Paloschi avrebbe un sostegno più stabile della bandierina quando esulta.
EMPOLI: una confezione XXL di Lego, per ingrandire lo stadio, e un deambulatore per Tavano.
FIORENTINA: una copia di FIFA 15, in cui gli attaccanti viola riescano a giocare almeno due partite consecutive senza infortunarsi e stare lontani dal campo per 6 mesi.
GENOA: una cassaforte per rinchiudere tutti gli oggetti contundenti che Preziosi potrebbe usare nel prossimo derby della lanterna contro il blucerchiato Ferrero.
HELLAS: una collezione di fossili del British Museum per procurare a Toni la compagnia di qualche coetaneo.
INTER: un disco di musica popolare serba che Vidic ascolterà a tutto volume prima di ogni partita per trovare la carica, evitando così di scendere in campo con il vigore di un’ ottantenne.
JUVENTUS: un pacco a sorpresa dal quale schizzerà fuori Tevez urlando “BUH!”, cosa che causerà numerosi svenimenti dalle parti di Vinovo.
LAZIO: un dizionario di latino, in modo che Lotito possa controllare il latino delle citazioni prima di riferirle.
MILAN: Fernando Torres, perché il Nino visto fino adesso può andar bene giusto per il presepe vivente.
NAPOLI: un bavaglio, per impedire a Benitez di lasciare a digiuno il resto dell’organico al banchetto di Natale.
PALERMO: caffè&redbull, ché uno Zamparini così calmo non lo si vedeva dalla sua prima comunione!
PARMA: Vodka, tanta Vodka, tantissima Vodka, merito della nuova proprietà Russo-(Cipriota, purtroppo però non ho idea di cosa potrebbero portare in dono dei ciprioti).
ROMA: il famoso nuovo stadio di cui si parla da tempo immemore, visto che Totti vorrebbe giocarci prima di avere 65 anni.
SAMPDORIA: una cassa di champagne e una telecamera. La prima per Ferrero, mentre con la seconda Mihailovic può riprendere il presidente e spedire il filmino a Paperissima.
SASSUOLO: un kalashnikov per Zaza, che abbinato alla barba completerebbe il costume da aspirante volontario nell’armata dell’ISIS.
TORINO: un abito da pirata per Ventura, che vestito da Jack Sparrow non darebbe nell’occhio quando rivolgendosi a qualcuno passa il pollice sulla gola.UDINESE: la macchina del tempo di “Ritorno al Futuro” per riportarsi dal passato un Totò Di Natale più giovane di 10 anni e poterlo rivendere ricavando l’ennesima, mostruosa, plusvalenza.
Mr. Nobody
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REPREHENSIONES
"Cos'è un grimaldello contro un titolo azionario? Rapinare una banca rispetto al fondarla? Assassinare un uomo in confronto a dargli un lavoro?"
"Was ist ein Dietrich gegen eine Aktie? Was ist ein Einbruch in eine Bank gegen die Gründung einer Bank? Was ist die Ermordung eines Mannes gegen die Anstellung eines Mannes?"
Bertolt Brecht (1898 - 1956), L'Opera da tre soldi (Die Dreigroschenoper), atto III
Torquemada
Torquemada è una rivista di inquisizione telematica, uno spazio condiviso dove esprimere il proprio pensiero in modo libero, ben argomentato ma soprattutto incendiario. Attivo online dal 2014, Torquemada raccoglie prevalentemente i contributi di studenti e ricercatori di varie Università, dalle idee anche radicalmente diverse, ma con la stessa fervida volontà di comunicare e confrontarsi.
Non temiamo il dibattito tra pensieri forti: le nostre pagine saranno aperte costantemente a nuove elaborazioni e nuovi contenuti accomunati dallo stesso aspro spirito inquisitore e dalla stessa ardente voglia di confronto. Che abbia inizio l'autodafé!
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