Scordatevi per un attimo il rosso e il bianco del Babbo Natale della Coca Cola, concentratevi più che altro sul colore vivo della specie endemica di “granchio rosso”. Scordatevi gli abeti a punta e pensate piuttosto all’umida foresta pluviale. Sostituite le paglia del presepe con della sabbia dorata. Ecco l’atmosfera più adatta per introdurre l’isola del Natale, situata al largo della costa di Giava, amministrata come territorio dall’Australia, salvata dalla mano dell’uomo grazie al suo isolamento (e forse Babbo Natale preferirebbe passare gli inverni qui, piuttosto che in Lapponia…). L’isola è stata avvistata per la prima volta e battezzata dal capitano di una nave inglese giusto il giorno di Natale del 1643 e non si deve confondere con la Christmas Island delle Kiribati a migliaia di kilometri di distanza, scoperta anch’essa il giorno di Natale (o meglio, alla vigilia), ma solo ben più tardi, nel 1779, dal celebre James Cook.
Sul pennone del piccolo aeroporto dell’isola sventola oggi la bandiera ufficiale, adottata per legge solo in concomitanza con l’Australia Day del 2002, ma riconosciuta come bandiera dell’isola già dagli anni ’80. La bandiera è stata scelta tra ben 69 proposte attraverso un concorso indetto dall’assemblea dell’isola ad inizio 1986. Ad aggiudicarsi il premio in denaro di 100 $ australiani e la gloria degli isolani fu il sig. Tony Couch, australiano di Sydney, già ivi residente, impegnato nelle attività minerarie di estrazione del fosfato, attività principale della comunità.
La bandiera sfoggia i colori verde, blu e oro ed è chiaramente ispirata a quelle della Papua Nuova Guinea (nel design) e dell’Australia (nel concept).
Ad illustrare la scelta dei colori, legata alla natura e alle caratteristiche dell’isola, è direttamente una nota della sua assemblea ufficiale. Il triangolo blu di sinistra rappresenta il mare che racchiude l’isola, mentre il triangolo verde di destra ricorda la vegetazione che ricorpre interamente il territorio, fatti salvi i pochi centri abitati, le poche strade e le poche miniere ancora in funzione. All’interno del triangolo blu si trovano le stelle della croce del sud (a sette e a cinque punte), rimando alla sovranità australiana, mentre invece nel triangolo verde è disegnata la sagoma dorata di un Fetonte “fulvus”, un uccello tra i simboli faunistici più popolari. Nel centro esatto della bandiera un disco dorato, colore del fosfato, fa da sfondo alla rappresentazione in verde dell’isola.
La fiamma di Torquemada è appena nata, ma in questa rubrica brucia già più delle calde spiagge di quest’isola…
Recent Comments