Blackberry la conosciamo più o meno tutti, o almeno tutti quelli che seguono il mondo tecnologico. È stato un colosso della telefonia mobile fino a pochi anni fa, poi il baratro, ma andiamo con ordine.
RIM Blackberry (acronimo di Research In Motion) nasce per il grande pubblico nel 1999, introducendo sul mercato l’850, un cercapersone con tastiera QWERTY, cosa molto rara ai tempi, in grado di mandare messaggi, leggere email ed essere usato come agenda con un display monocromatico a 8 linee!
Per i tempi era una rivoluzione, che aprì la strada all’azienda Canadese che rapidamente acquisì un notevole successo, sfruttato sapientemente fino al 2007.
Già, perchè fino a quel momento pochi offrivano quello che offriva Blackberry. Ma allora cosa è successo?
Il problema di Blackberry consiste nella lentezza a rinnovare e a innovare. Il 2007 è stato l’anno, come molti sapranno, della comparsa sul mercato statunitense di un dispositivo molto innovativo per l’epoca, l’iPhone, che portava il touchscreen e le applicazioni come innovazioni principali e aveva in comune con il BlackBerry un difetto, la connessione Edge, considerata già la più lenta, essendo all’epoca già disponibile il 3G, e quindi meno veloce per scaricare dati sullo smartphone.
Per vedere un touchscreen sostituire la classica trackball dei BB ci vorrà novembre 2008 con la serie Storm e sempre nel 2008 arriverà la connessione 3G per qualche modello, come il 9000 Bold e lo stesso Storm. Nonostante tutto questo, nel 2009 BB continua a proporre smartphone, come l’8900 Curve, senza connessione 3G.
Nel 2011 si cerca di svecchiare la line-up con il Torch che integra in un solo dispositivo sia l’interfaccia touch screen che la tastiera QWERTY, e il tablet PlayBook con BB Tablet OS, sistema operativo creato appositamente per questo dispositivo e in grado di eseguire applicazioni sviluppate con Adobe AIR e anche di eseguire applicazioni Android. Il tablet non riscontrò un elevato successo, soprattutto a causa del prezzo elevato e delle poche app presenti sullo store. Solo dopo un aggiornamento al ribasso del prezzo si riuscì ad incrementare parzialmente le vendite. Inoltre, sempre nel 2011, si sono verificati degli inconvenienti nei servizi della RIM che hanno comportato il blocco del servizio e-mail dalla notte del 9 ottobre alla giornata del 13 ottobre ed è stato seguito dalle scuse pubbliche da parte dell’azienda e da offerte effettuate dai competitor per invogliare gli acquirenti a cambiare il proprio smartphone BB.
La svolta si ha all’inizio del 2013 con la presentazione di BlackBerry Z10 e Q10, i primi dispositivi dotati di BB10, il nuovo sistema operativo della casa Canadese. Il sistema operativo viene riconosciuto come uno dei migliori, in grado di sopperire alla mancanza delle applicazioni sullo store BB con quelle di Android installabili attraverso alcuni particolari procedimenti oppure attraverso lo store di Amazon. BB10 è innovativo soprattutto per l’uso delle gestures con cui praticamente si può comandare ogni funzione, a partire dallo sblocco dello schermo. È presente anche il multitasking, attivabile sempre con una gesture, il BlackBerry Hub che è il centro notifiche, comandi vocali, ottima tastiera e molto altro ancora.
Il vero problema è stato proprio lo Z10, che aveva dalla sua una buona costruzione e qualità dei materiali e un ottimo sistema operativo, ma era dotato di una batteria dalla durata insufficiente ed era venduto in Italia ad un prezzo esagerato che non gli ha permesso di attaccare il mercato in maniera aggressiva. Oltre a tutto ciò si aggiungeva un market con poche applicazioni essendo appena nato.
Discorso diverso per il Q10 che è stato più apprezzato dalla stampa e dalla gente, ma non ha contribuito a far riacquisire fette di mercato ormai perse da BB. Dopo poco tempo venne presentato lo Z30, che migliorava non poco lo Z10, e il Q5 versione entry-level del Q10.
Detto ciò si arriva al 2014, dove volevamo arrivare con questo lungo discorso che segna l’arrivo di Passport e BB OS10.3.
Il Passport si presenta come rivoluzionario, avendo finalmente unito un display abbastanza grande (4,5 pollici in aspect ratio 1:1) e la classica tastiera QWERTY (dotata di funzioni smart, come lo scrolling touch). Un processore up-to-date, Snapdragon 801 quad-core, 3 GB di RAM e fotocamera da 13 mpx. Quindi dovrebbe avere tutto ciò che serve sia ai manager, sia agli smanettoni tecnomaniaci, corredato ad un OS migliorato costantemente. Il problema anche qui potrebbe essere dato dal prezzo, che ,tuttavia, in questo caso sento di giudicare giusto e non elevato date le innovazioni introdotte da BlackBerry.
In Dicembre 2014 è stato presentato il Classic, che segna un ritorno al passato, esteticamente, per accontentare la fascia di clienti abituata ai vecchi Bold e Curve, ma che monta chiaramente BBOS10.3.
Basteranno questi interventi a risollevare le sorti di BlackBerry?
Si spera di si, altrimenti perderemmo sicuramente un competitor di primo ordine che dopo gli errori commessi a cavallo della fine degli anni ’00 e dell’inizio di questo lustro, ha cominciato ad innovarsi per raggiungere gli avversari, ma proponendo sempre qualcosa che è nello stile proprio di BlackBerry e che porta perciò una boccata di aria fresca ad un settore, quello degli smartphone, fatto di device sempre più simili fra loro sia dal punto di vista dell’hardware sia dal punto di vista software. Perciò, Buon 2015 BlackBerry!
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