La vendetta dei Sith
Quando, nel 2012, la Disney acquisì la Lucasfilm, i fan della saga di George Lucas si sentirono come se Topolino avesse dato il via ad un nuovo Ordine 66, rischiando di annientare quell’equilibrio che ha reso la serie cinematografica una vera e propria mitologia.
Questo perché Star Wars è già un’opera straordinaria, e non parlo soltanto dei film, parlo del fandom.
Gli amanti di Star Wars non sono semplici spettatori, la loro passione pervade l’universo lucasiano e tutto ciò che esso contiene.
Se la Disney infrangerà il mito è una domanda a cui potremo realmente rispondere solo vedendo la nuova trilogia, anche perché Star Wars Rebels, la prima grande prova del Guerre Stellari marchiato Disney, non sembra essere un cattivo prodotto.
Ecco a voi il trailer:
Una nuova speranza
Il nuovo show in CGI (anticipato da un immensa campagna pubblicitaria, originalissimi gli artwork di propaganda che chiedevano ai lettori di arruolarsi nell’Impero) ha debuttato, in Italia e nel mondo, lo scorso 3 ottobre con Star Wars Rebels TV Movie, trasmesso su Disney XD ed in simultanea su Disney Channel, episodio pilota della serie, attualmente disponibile su Sky On Demand.
Già dal giorno prima dell’attesa premiere televisiva, veniva annunciata la produzione di una seconda stagione, mentre la premiere stessa fu un vero successo, registrando ascolti record.
Prodotta da Dave Filoni, già regista di alcuni episodi di The Clone Wars, la serie è ambientata in un preciso (ed affascinante) frame temporale: cinque anni prima di Una nuova speranza, quattordici dopo l’instaurazione dell’Impero (La vendetta dei Sith), ed ha come protagonisti i membri dell’equipaggio ribelle della nave spaziale Ghost:
Kanan, un Jedi sopravvissuto all’Ordine 66; Sabine, una mandaloriana esperta di esplosivi; Hera, una femmina twi’lek, pilota e proprietaria della Ghost; Zeb, un alieno peloso e corpulento ispirato al concept originale di Ralph McQuarrie (la mente che ha disegnato l’universo di Star Wars) per Chewbacca; e C1-10P, alias Chopper, un droide astromeccanico, sviluppato da vecchi disegni di Ralph McQuarrie per R2D2.
A questi soggetti si unirà Ezra, un ladruncolo di strada, sensibile alla Forza, che si troverà coinvolto nelle attività clandestine dell’equipaggio della Ghost ai danni dell’Impero. Ben presto il giovane inizierà l’addestramento jedi come padawan di Kanan, intraprendendo il classico viaggio dell’eroe (e questo ricorda in parte Una nuova speranza), un percorso che porterà lui ed il resto dell’equipaggio della Ghost ad accendere la vera fiamma della Ribellione.
Per certi versi, come ironicamente anticipato dal web, sembra un Firefly versione Star Wars con Aladdin come protagonista.
Ma non dimentichiamo che questi sono tempi bui per gli abitanti della galassia. Siamo in pieno oscurantismo. L’Impero è più potente che mai, arruola nuovi soldati, sottomette interi pianeti e se da una parte afferma questo suo potere per mano dell’Agente Kallus, il cacciatore di Ribelli, dall’altra spazza via quanto rimane del passato per mano dell’Inquisitore, il cacciatore di Jedi, una figura oscura ed inquietante.
L’Impero colpisce ancora
La Disney sceglie il Lato Oscuro. La via più rapida…più facile…più seducente.
Infatti Star Wars Rebels cerca di sfruttare al massimo quegli elementi che avevano portato al successo Una nuova speranza.
La Forza ed i Jedi tornano ad essere una realtà misteriosa, viene riproposto quello scontro impari tra Ribelli e Impero (il frame temporale della serie ha una potenzialità enorme), ricompare l’emozionante scena del messaggio olografico, stavolta è quello che Obi-wan aveva inviato dal tempio jedi (La vendetta dei Sith), ma il richiamo a quell’ “Aiutami Obi-wan Kenobi, sei la mia unica speranza” è davvero forte.
Le ambientazioni, il design delle astronavi, l’architettura delle città (ispirandosi ai disegni di Ralph McQuarrie) ricordano molto la trilogia classica.
Stesso discorso per le musiche. Il compositore Kevin Kiner rivisita tutti i temi fondamentali che John Williams creò ed orchestrò per la trilogia originale, riuscendo ad emozionare i vecchi fan.
Qualche aspetto negativo: un’animazione poco curata nella resa di alcuni personaggi (è il caso degli Wookie) ed una trama spesso prevedibile.
Quest’ultimo aspetto può trovare una giustificazione nel target giovanissimo a cui è indirizzata la serie, ma va a discapito del pubblico più adulto. Inoltre i motivi più maturi vengono spesso messi da parte ed in alcune scene la malvagità dell’Impero risulta troppo attenuata.
La realtà è che Star Wars Rebels vuole attirare un nuovo pubblico di giovanissimi e si configura come una serie per famiglie (genitori fan che coinvolgono o sono coinvolti dai figli nella visione).
Facendo parte di un progetto più ampio, è probabile che la serie maturi con la crescita dei propri spettatori nel corso del tempo.
Per adesso mi piace pensare che Star Wars Rebels sia una serie che giovani padawan e vecchi Maestri Jedi possano guardare assieme.
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