Continuano le interviste agli attivisti e alle attiviste antispecist*: questa è la volta di Andrea S., di anni diciotto, una mascotte per il mondo animalista (almeno quello lombardo), che per il suo impegno e le sue capacità merita grande ammirazione. La nostra conversazione (su Skype) deve mantenersi entro i limiti di quaranta minuti, perché alle dieci di questa mattina Andrea è atteso nell’ufficio del sindaco di Noviglio.
Andrea, che vai a fare dal sindaco di Noviglio?!
Ho ricevuto una segnalazione da un cittadino ed ho appreso che nel Parco principale del paese vive una colonia di nutrie che conta tre adulti e cinque cuccioli. Oltre a non essere molto gradite dagli abitanti di zona, stanno compromettendo un albero che a prescindere era a rischio di caduta in quanto piantato troppo vicino alla riva. Inoltre mi hanno riferito che la Provincia era già stata contattata dal Comune e che stava intervenendo con l’intenzione di sparargli, come già successo negli anni precedenti. Come responsabile del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente – Sezione Lombardia ho bloccato l’intervento della Provincia ed ora ci stiamo occupando della cattura, della sterilizzazione e del rilascio degli animali in un’area fluviale, lontano dai centri abitati.
Qual è stato il tuo esordio nel mondo animalista?
Da sempre amo gli animali, ma era un amore perverso. Tutto è cambiato quando in prima superiore un amico (vegano) mi ha mostrato il video di un mattatoio. Ho smesso di mangiare carne da un giorno all’altro e la settimana stessa sono andato alla mia prima manifestazione: era a Milano il 5 marzo 2010, una manifestazione nazionale contro la vivisezione. Poi da lì ho conosciuto persone che mi hanno fatto integrare nel Movimento.
Ho sempre avuto l’impressione che tu fossi un po’ un libero battitore e che non ti fossi mai vincolato inscindibilmente ad un gruppo o ad una associazione particolare. Mi sbagliavo?
Fino a questo gennaio sono sempre stato indipendente e ho partecipato alle iniziative di tutti, da Nemesi Animale a Fronte Animalista, da Cani Sciolti a Oipa. Da gennaio del 2015 sono diventato il Responsabile, come dicevo, del Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente – Sezione Lombardia, una Onlus a livello Nazionale. Ci occupiamo di contrastare con ogni mezzo maltrattamento e sfruttamento animale, dai presidi informativi contro il consumo di carne alle proteste contro l’utilizzo di animali nei Circhi, da azioni Istituzionali a ricevere segnalazioni, fare sopralluoghi per poi sporgere denuncia. Il traguardo più importante, personalmente, credo sia stato il sequestro dell’allevamento di visoni ad Antenate (BG) e l’affido dei 300 visoni alla nostra Associazione. Tutto questo in collaborazione con EITAL, Essere Animali e Paolo Bernini del Movimento 5 Stelle. Come singolo invece adesso sto cooperando con il Comune del mio paese, con cui mi trovo molto bene. Sono molto sensibili alla causa. Nutrie a parte, è già stata approvata un’ordinanza contro i circhi, organizzati vari incontri e stand informativi durante la festa paesana, abolito il Palio delle rane ed ora stiamo preparando degli incontri nelle scuole elementari e medie per parlare di veganismo e vegetarismo. Ci sono altri progetti in cantiere di cui non voglio parlare per scaramanzia.
Data la tua giovanissima età ti trovi ad occupare un punto di vista privilegiato all’interno del movimento animalista. C’è qualcosa in particolare che secondo te dovremmo cambiare nel nostro modo di operare? Qualcosa di più che dovremmo fare o che invece andrebbe evitata, ai fini della liberazione animale, qualcosa da rimproverare alle strategie impiegate fino ad ora?
Credo che si debba fare attivismo a 360° e utilizzare tutti i metodi a nostra disposizione, dal volantinaggio all’incatenamento, qualsiasi cosa va bene! Certamente non mi piacciono tutti gli odi personali e le esclusioni reciproche che impediscono al Movimento di andare avanti. Si creano mille gruppi e organizzazioni, quando invece dovremmo restare tutti uniti contro il colosso dello sfruttamento animale! Potremmo essere 10.000 in piazza, ma a qualcuno interessa di più boicottare le iniziative se ad organizzarle è un’associazione piuttosto che un altra.
Se ci consenti questa osservazione, abbiamo delle forti perplessità su un tipo di retorica adottata da alcuni gruppi animalisti e che anche tu ci pare non disdegni. Mi riferisco ai cosiddetti argomenti indiretti (quelli antropocentrici), per esempio che non bisogna vivisezionare i topi perché producono risultati scientificamente inutili, che non bisogna mangiare carne di maiale perché, oltre ad essere crudele, fa male alla nostra salute, che i circhi dove si usano animali devono chiudere in quanto offrono spettacoli diseducativi ai nostri figli et cetera, et cetera. Questi ragionamenti rappresentano un tradimento rispetto agli interessi degli animali in causa e un’implicita ammissione di insufficienza, da parte nostra, del discorso etico-politico che è la vera ragione del nostro agire. Sono dannosi e fuorvianti in quanto permettono ai nostri avversari – vivisettori, allevatori, circensi et cetera – di controbattere su questioni scientifiche, salutiste, pedagogiche, ecologiste et cetera, trascurando comodamente il fatto che (questo sì inconfutabile) è sempre un delitto sfruttare e uccidere gli altri animali. Stando al gioco dell’Inquisizione Vegana, che è il nome della nostra rubrica, ti chiediamo: cos’hai da dire a tua discolpa?
Ah, secondo voi bisognerebbe solo puntare sul livello etico? Secondo me no. Per esempio, quando parlo di sperimentazione sugli animali utilizzo anche argomenti scientifici, perché i dati sono quelli e non si possono cambiare. E’ inoppugnabile che il modello animale non è affatto predittivo per la nostra specie ed è giusto dirlo. Ogni specie reagisce diversamente perché ci sono differenze anatomiche, fisiologiche e metaboliche fra tutte le specie animali, quindi una sostanza può risultare innocua per una specie ma mortale per un altra, e con la sperimentazione animale non è mai possibile prevedere la risposta umana, anche Silvio Garattini una volta lo disse. Vedete bene che se parlassi solo di etica e riconoscessi che il loro metodo di ricerca può funzionare, allora i ricercatori PRO-SA mi direbbero che preferiscono sacrificare un topo, piuttosto che un bambino… Mentre è giusto affermare che è possibile salvare sia il topo che il bambino.
Infatti! Davanti a queste domande stupide si può rispondere per esempio chiedendo chi sceglierebbero tra un bambino italiano e uno tunisino. (La discussione continua…) Tornando ai tuoi progetti, cosa bolle in pentola per il 23 maggio?
A Milano, in Piazza Mercanti, posizioneremo un maxi-schermo dalle 9 alle 19, e proietteremo video di allevamenti e mattatoi. Nella stessa Piazza terminerà il Corteo Nazionale contro EXPO ed il consumo di carne, con partenza da Piazza Sant’Eustorgio alle ore 13, organizzato da Alessandro Mosso, Presidente di Associazione Animalisti. Da due anni circa, con Cani Sciolti facciamo eventi video, mettendo una televisione in piazza. Con questa tecnica molte persone si fermano e decidono di cambiare. Questa volta, in occasione di EXPO, con 2.000.000 di visitatori previsti, ho pensato di amplificare il tutto utilizzando uno schermo di sei metri per tre! Facendo appello su Facebook, nel giro di un mese si sono messi insieme 1500 euro circa per noleggiare furgone e maxi-schermo… E alla fine della raccolta fondi c’era chi ancora mi chiedeva come contribuire, quando avevamo già raggiunto la nostra quota! Le immagini che comporranno il filmato saranno prese da investigazioni di Essere Animali, Animal Equality e altre associazioni. Cercheremo inoltre di fare un paragone tra l’Olocausto dei non umani e quello degli ebrei, nei campi di concentramento. Capisco il rischio di scandalizzare e allontanare le persone in questo modo, però in fondo non è proprio così, guardando questo genere di filmati, che molti di noi sono diventati vegan* o vegetarian*? Non dimentichiamoci che molti ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento sono diventati poi vegetariani, vegani ed attivisti per i Diritti Animali.
Ci sono delle battaglie che consideri contigue a quella per gli animali non umani, per cui già ti batti?
Credo che la mia empatia debba rivolgersi alla specie umana così come a tutte le altre. Personalmente sostengo i diritti degli omosessuali partecipando al Gay Pride contro l’omofobia, alle iniziative del Movimento 5 Stelle (l’unico “partito” che si occupa seriamente anche di diritti animali), alle raccolte firme di Amnesty International, Action Aid e Save the Children. Faccio delle donazioni a queste associazioni, ma prevalentemente mi occupo degli animali non umani proprio perché sono gli ultimi degli ultimi. Ed ora sto frequentato il corso per diventare soccorritore al 118.
Sappiamo che ti sta molto a cuore la faccenda del palio delle oche di Lacchiarella. Spiega ai profani di che si tratta e, se ci sono delle novità interessanti, aggiornaci per favore.
Ogni anno ad ottobre si tiene una festa paesana a Lacchiarella, in provincia di Milano, in cui una decine di oche sono costrette a correre tra una folla di persone urlanti che le incita chiassosamente. Vi ho assistito in prima persona e quel che ho visto era inaccettabile, come mi aspettavo: i pennuti erano completamente terrorizzati, in preda al panico. Ho chiesto di incontrare il Sindaco di Lacchiarella, Antonella Violi, e ad un anno di distanza non mi ha mai ricevuto né risposto, anche quando mi sono recato da lei di persona, così come le decine di mail che ho mandato non hanno avuto risposta. Presto la mia Associazione sporgerà denuncia contro il Sindaco, per omissione d’atti d’ufficio.
Ci è giunta voce di una tua prossima apparizione televisiva. Che ci dici a proposito?
Nel mese di maggio per cinque giovedì di seguito andrò a Roma negli studi di Anno Uno a parlare di cinque tematiche diverse, tra cui l’allevamento intensivo di maiali. Il bello è che non mi sono candidato, mi hanno chiamato loro tramite conoscenze in comune! Ci sarà un tavolo a cui siederanno venti ragazzi e tutti parteciperanno alla discussione: ho paura di quel che potrebbe saltarne fuori, in ogni caso darò il meglio di me! Sono consapevole che è importante parlare non di migliorare gli allevamenti, ma di chiuderli proprio, perché anche se questi non fossero intensivi comunque resterebbe il problema della morte violenta degli animali. Anche se non mi aspetto niente di eccezionale, comunque andrà sarà un’opportunità preziosa per raggiungere tante persone che non si sono mai interessate di questi temi: milioni di italiani guardano la televisione ed è bene sfruttare anche questo mezzo per portare al centro dell’attenzione la tragedia che vivono gli altri animali.
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