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22 November 2024

Quando un uomo padano incontra un uomo di colore…

Quando un uomo padano incontra un uomo di colore…

Tra i tanti privilegi che l’età contemporanea ci offre c’è anche la possibilità di soddisfare senza alcuno sforzo gli impulsi masochistici che, prima o poi, emergono in ciascuno di noi. Chi vuole farsi del male può scegliere tra una vasta gamma di perversioni, che vanno dall’uso delle droghe sintetiche al gioco d’azzardo online, fino all’ultimo stadio dell’autolesionismo, il tifo per l’Inter. Personalmente, mi piace annichilirmi con metodi meno scontati (a parte l’Inter, frutto di una infausta scelta giovanile), contemplando il degrado civile e culturale della popolazione italiana. Voglio però mettere in chiaro che non sono il solito nostalgico di un’inesistente età felice: da buon seguace di Giacomo da Recanati, nutro ben poca fiducia nella razza umana.

Orbene, anch’io talvolta mi sottopongo volontariamente ad alcune forme di tortura, fino al momento in cui uno sprazzo di ragione mi dice di smettere: allora torno, con un senso di colpevolezza, alle mie occupazioni. È un po’ come quando si passa vicino al luogo di un incidente: sai che non dovresti fermarti a guardare, ma almeno un’occhiata in cerca di morti o feriti ti scappa sempre. Gli anglosassoni lo chiamerebbero guilty pleasure. Molti dei miei vizi nascosti hanno in comune un soggetto, che non nominerò per non soddisfare il suo costante desiderio di occupare i media, ma che definirò, enigmaticamente, mediante i seguenti indizi: è il leader di un partito politico che ha il suo baricentro nel nord Italia, ha una passione smodata per le felpe e per la toponomastica (spesso abbinate), le sue iniziali sono M. S.

felpa

Dopo essermi accertato che nessuno mi stia guardando, mi piace accedere alla pagina Facebook del suddetto e scorrere i commenti ai suoi numerosissimi post: so che non dovrei, ma la rotella del mouse mi attrae inesorabilmente e mi spinge, quasi sempre, ad arrivare fino in fondo alla sequela di opinioni, insulti, frasi sconnesse. So bene che quella di M. S. è una ben precisa strategia comunicativa, alla quale non bisogna mai cedere, perché ogni clic ottenuto è un sostegno indiretto alla sua “causa”: purtroppo, come cantavano gli Human League, I’m only human / Of flesh and blood I’m made / Human / Born to make mistakes.

Ma arriviamo all’occasione specifica che mi ha spinto a rompere il muro del silenzio e a confessare il mio problema davanti a voi, ipotetico gruppo di sostegno per masochisti cronici. Ieri sera Hamissou, un caro amico originario del Niger, ha preso parte alla trasmissione “La Gabbia” su La7, sedendo tra il chiassoso pubblico che ogni settimana osanna o insulta i politici di turno. Ora, da amico quale sono non posso che fargli un bonario rimprovero per avere partecipato ad una delle trasmissioni più becere dell’intero panorama televisivo nostrano. La puntata di ieri si intitolava “Senza capo né coda”, formula che ho voluto interpretare come un bellissimo momento di autocritica da parte degli autori del programma.

Vi racconto, in breve, che cosa è successo: Hamissou è intervenuto per criticare la posizione leghista, che sovrappone strumentalmente i problemi dell’immigrazione a quelli del terrorismo per generare timore nelle persone. Si tratta di problemi reali, su cui non intendo fare un’analisi superficiale: in sostanza, non abbraccio né il populismo squallido né il terzomondismo militante. Dopo questo preambolo, il ragazzo ha provocatoriamente chiesto all’uomo con la felpa che cosa avrebbe fatto nel caso in cui sua figlia si fosse innamorata di un clandestino. Il politico padano ha risposto che nel futuro dei suoi sogni immagina un’Italia guidata da sé medesimo, completamente libera da immigrati irregolari (non è stato chiarito se la visione prevedesse una Penisola ancora unita oppure divisa in due dal corso del Grande Fiume). E fin qui, per quanto tali posizioni siano criticabili, non c’è nulla da dire: la risposta era ampiamente prevedibile. Il video è qui (minuto 1: 34: 30).

Il problema è che il capopopolo nordico non ha mancato di pubblicare su FB un post sull’episodio:

screenshot

Come di consueto, nelle sue parole traspare un velato disprezzo per l’uomo nero, “l’immigrato”, ma non si sconfina nell’insulto o nell’aggressione verbale. Il nostro M. S. sa benissimo che a quello penseranno i suoi fan: il suo scopo è solo quello di vellicare gli istinti della platea, che, dal canto suo, non perde mai l’occasione per sfogare le proprie frustrazioni sul malcapitato di turno. I social network, come è noto, annullano le inibizioni di molti, spingendoli a scrivere cose che io mi vergognerei anche solo di pensare. Ma non siamo qui per fare sociologia spicciola: vi voglio solo rendere partecipi delle delizie sfornate dai follower del comandante celtico. Lo so, è come sparare sulla Croce Rossa, ma ormai sapete dei miei disturbi. Nella valanga di commenti si leggono anche molte parole di sostegno al ragazzo africano: parole spesso piene di luoghi comuni, ma qui vogliamo parlare della gran massa di persone che esprime un sorprendente automatismo mentale: AFRICANO = CLANDESTINO = MUSULMANO = TERRORISTA = SCIMMIA (O TOPO). Peccato che Hamissou sia in Italia per studiare (frequenta la facoltà di Giurisprudenza) e non sia affatto musulmano.

La ricorrenza delle stesse argomentazioni è sorprendente e ne darò solo un piccolo saggio:

Argomentazione 1 – E se tua figlia si mettesse con un cristiano? (Credo che Hamissou ne sarebbe felice)

Chiedigli se sua figlia dovesse cambiare religione cosa farebbe……

Xchè non hai chiesto se sua sorella si innamora di un cattolico lui cosa fa?

Argomentazione 2 – Direttamente legata alla precedente: nei vostri paesi le donne vengono sottomesse e uccise.

Dovevi dirgli che i suoi fratelli immigrati uccidono e sepelliscono in giardino i figli che si innamorano di un/una occidentale, e anche perché si vestono e vivono all’occidentale.

Rispondigli che non sei tu che imponi i matrimoni alle figlie ma loro e la loro cultura

Io mi chiedo cosa farebbe lui se SUA figlia si innamorasse di un cristiano. Probabilmente verrebbe uccisa….

Vengono a darci lezioni di vita, quando nei loro paesi per qualunque azione che ritengono contro la loro fede religiosa, ti condannano a morte! Vigliacchi!

Argomentazione 3 – Non vale la pena di parlare con queste creature subumane.

ma che si vergognino alla Gabbia a far parlare sti zulu merdosi….ma Matteo merita altri interlocitori non ste mxxxe…e che ca….voli…

L’arroganza di quel ” signore” nero non mi sta bene. Però mi sarebbe piaciuto vederlo contro un politico o un militare della sua Nazione. Da li scappano come topi, poi vengono in Italia e si vestono da Leoni. Sempre un topo é!!!

Lui italiano ? Non sei italiano solo se ci vivi e hai la cittadinanza , caro il mio cioccolatino ….eh che cavolo!!!! Domande della giungla…aiuto !!!!

be c é chi si fa i cavalli e chi i negroidi…it s the same..

Argomentazione 4 – Torna al tuo paese, baluba.

Immigrato che insulta in pubblico e in TV……lasciamo stare chi insulta…magari potremmo essere di parte…..COSTUI SI PERMETTE DI INSULTARE IN ITALIA UN ITALIANO? MA CHI CAXXO è QUESTO??? A CALCI NEL CULO AL SUO PAESE…….PRIMA IMPARA L’EDUCAZIONE E POI SE RIMANE AL SUO PAESE è MEGLIO……!!!!!

e questi vorrebbero essere italiani … ????? via via sciò … che tornino da sono venuti.

Speriamo di riuscire a cacciare via anche te nel frattempo, zulu’

L’immigrato clandestino pensasse a levarsi dalle palle e a lasciar posto a chi in questo paese c’è nato ! Grazie !!

6 GRANDE SALVINI. VANNO CACCIATI A CALCI IN CULO

Salvini cacciali tutti a ste merde

Speriamo. . Perché anche io ho una figlia femmina. …che per ovvi motivi frequenta una scuola cattolica privata dove il crocifisso si trova al proprio posto dove religione si fa….è dove è quasi impossibile trovarsi come compagni di banco extra comunitari e impossibile mussulmani!

Argomentazione 5 – Sterminiamoli!

Se mia figlia porta un mussulmano in casa mia lo uccido, io andrò in galera, ma lei forse sarà salva

Io avrei risposto: le spezzo le gambe!! Tutti fuori dai coglioni, i clandestini e soprattutto i comunisti che sono una piaga peggio dell’islam!

Argomentazione 6 – Quando c’era LUI queste cose non succedevano

Vai come quando c’era mussolini col gazzo che entravano i clandestini

Al termine di questa piacevole galleria non posso che sentirmi pervaso da un rinnovato spirito patriottico: come recita lo slogan di EXPO 2105, il nostro è proprio un Paese very bello!

5 comments

  • Bellissimo, amaro e ironico articolo che coglie un problema urgente e decisivo anche per le sue ripercussioni politiche, oltre che etiche. Principi ormai autoevidenti per una società giunta a un tale grado di sviluppo tecnico, stuprati da esseri umani (?) cui un cervello è stato dato probabilmente solo per tenere attive le funzioni elementari della vita. L’identità, l’identità, l’identità…
    Mi permetto solo di trarre dalla edificante raccolta di citazioni, la forma logica serpentina che tutte le accomuna: Premessa maggiore: L’occidente bianco è civile, è il Bene, è la Verità; Premessa minore: I neri sono siete scimmie,violenti, incolti, sommari con i loro stessi dissidenti; ed ora si noti l’eleganza ed il rigore logico della conclusione: 3- Dunque siete un modello da imitare nella lotta contro il diiverso e nella difesa della nostra identità.
    In fondo quello degli intolleranti nei confronti degli uomini di colore è amore. Essi invidiano il grado di salute dimostrato dalle società delle scimmie, così solerti nel reprimere i dissidenti, le donne, i deboli. Ad esse si indica come ad un modello sociale da cui prendere ispirazione per rafforzare la nostra, per poter vivere finalmente in pace tra i santini, le forze primigenee della nostra terra, la polenta della domenica.
    Fortunatamente la storia darà a queste persone il benservito e, oltre all’umiliazione della sconfitta, anche quella del ridicolo, che sorge sempre di fronte alla doquichotteria clamorosa di chi manca completamente il momento storico in cui vive. Provate ad immaginare oggi qualcuno che si metta in testa di intraprendere una guerra contro i nemici della cristianità, provate ad immaginare un Torquemada…

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    • Francesco Samarini

      Grazie per il supplemento di analisi, che fornisce dei begli spunti di riflessione. Io mi ero limitato a proporre un nudo elenco di posizioni insostenibili, che nella tua disamina trovano una spiegazione molto più precisa. Speriamo davvero che, come sostieni tu, “la storia darà a queste persone il benservito”!

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  • Ahi, serva Italia.
    Il problema è che chi ha veramente qualcosa da dire, chi si informa con mente aperta e non spara a prescindere, chi legge e approfondisce esercitando un minimo spirito critico, chi è interessato a condividere contenuti utili, più che affermare solipsisticamente la propria opinione, dispone degli stessi strumenti di comunicazione di chiunque sia dotato di una tastiera, in questa sorda anarchia digitale.
    E noi Italiani restiamo il solito volgo disperso, ripiegato su se stesso e arroccato alle proprie fruste opinioni, e più grossa la spari, più l’audience sale. Bene o male, purché se ne parli: è proprio l’età degli eccessi (mi sovviene orribilimente quella puntata di BM, Waldo – e in Italia è già successo, precisamente come profetizzato dalla chiaroveggenza sassone :) )
    Ma cosa ci vuoi fare, il Gobbo prima si scagliava contro i Nuovi Credenti e la filosofia romantica – in Italia arrivata in ritardo e subito obsoleta; oggi questo ci tocca ;)

    Vi leggo sempre con malinconico piacere, rinfranca poter constatare che da qualche parte, non troppo lontano, qualcuno continua a ragionare.

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    • Francesco Samarini

      Ti ringrazio molto per la stima, anche a nome del resto della redazione. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per mantenere uno spirito critico e aperto, senza cercare di ottenere “like” facili.
      P.S. Moltissimi complimenti per il nickname (e per Black Mirror :) )

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  • Giorgio Losi

    Grande Morello! Ci sta tutta l’analisi nietzschiana sull’odio che si mescola perversamente all’invidia nella xenofobia leghista, invidia per il vitalismo della società chiusa africana o islamica. Ma dove li vedi nel presente gli elementi che porteranno ad una sconfitta certa di queste forze conservatrici e tristemente identitarie? Sarei felice quanto te di vederle spazzate via da una ventata di internazionalismo, ma purtroppo il momento storico mi sembra davvero propizio per loro. Se la società liberale dovesse accartocciarsi su se stessa (come probabilmente accadrà), scommetterei che sarebbero questi localismi necrofili alla Salvini o alla Le Penne a prevalere (rispetto ad un universalismo egualitario vecchio stampo, ormai quasi estinto).

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